Filariosi cardiaca canina.

Autore: Piccinini dr. Gino medico veterinario
Laureato presso l'Universita' di Bologna-Luglio 1978
Medico veterinario in Nogara (VR) e Ostiglia (MN)
(Esperienza di campo personale - 1999)

Non è necessario fare la storia della filariosi cardiaca; Dirofilaria immitis veniva descritta: "... Vive nel cuore del cane, (vero) ma le larve, possono essere trasportate dal circolo sanguigno al connettivo sottocutaneo, dove si localizzano dando luogo a formazione di noduli...". (errato).

Nel manuale di anatomia patologica degli animali domestici del prof. Kitt, edito nell'autunno 1895, si scrive "... Il cane è ospite di molti parassiti del sangue della classe dei nematodi. Il piu' importante è la Filaria immitis o haematica, il verme del cuore, mentre gli embrioni, in quantita' innumerevole, girano nel sangue...".
I ricercatori Grassi e Noè dimostrarono, nel 1900 circa, che le forme larvali delle filarie passavano dalla zanzara al cane, durante un pasto di sangue, grazie a meccanismi attivi di rigonfiamento e ripiegamento dell'apparato bucale (proboscide).
La Filaria immitids leidy è filiforme, con diametro di circa 1 mm.; la femmina è lunga fino a 35 cm., mentre il maschio fino a 16 cm., entrambi di colore biancastro.
Nel trattato di patologia e terapia speciale degli animali domestici (Hutra-Marek), edito nel 1929, venivano evidenziate frequenza, eziologia, sviluppo delle filarie ematiche, resistenza delle micro-filarie, contaminazione naturale, patogenesi, lesioni anatomopatologiche, sintomi e diagnosi.


Macrofilarie (conservate in formaldeide a 10%) estratte post-mortem dal cuore destro di un cane di razza boxer, sesso m, eta' anni 8 (otto), mantello fulvo.



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