10. PARTE SPERIMENTALE

10.1. Materiali e metodi

L'indagine epidemiologica è stata condotta nel periodo tra aprile e luglio 2008 su un campione di 587 cani di proprietà, provenienti da 4 province (Mantova, Verona, Rovigo, Padova), situate nell'area della Pianura Padana, bacino idrografico del fiume Po, habitat ideale dei Culicidi vettori. I cani sono stati testati in due ambulatori veterinari, uno ad Ostiglia, in provincia di Mantova, e uno a Nogara, in provincia di Verona. Da ciascun soggetto è stato prelevato il sangue dalla vena cefalica per essere esaminato con un kit ELISA (SNAP® IDEXX), test diagnostico antigenico, semiquantitativo, che può essere effettuato su sangue intero, plasma o siero. Tre gocce di sangue sono state messe in una provetta con l'aggiunta di quattro gocce di reagente. La provetta è stata capovolta 3-5 volte e poi il contenuto è stato versato nel dispositivo di prova fornito nel kit. Il risultato compariva dopo 8 minuti circa: la comparsa di uno spot, di colore blu, alle ore 12 indicava la negatività nei confronti dell'infestazione; la comparsa di due spot colorati, uno alle ore 12 e uno alle ore 15, indicava la positività; la comparsa di tre spot, uno alle ore 12, uno alle ore 15 e uno alle ore 9, indicava un'elevata positività antigenica nei confronti della FCP.
Sono state compilate delle schede di identificazione per ogni cane testato, riportando la razza, l'età, il sesso, il colore del mantello, la località di provenienza, il tipo di profilassi effettuata e il risultato del test antigenico.
Il risultato del test è stato valutato statisticamente in relazione alle seguenti informazioni: sesso (maschio/femmina), razza (pura/meticcia), età, caratteristiche del mantello (presenza del colore nero e del colore bianco), zona di provenienza (provincia di Mantova, Verona, Rovigo, Padova) e modalità di profilassi effettuata (completa, assente, incompleta). Per incompleta si intende una profilassi non effettuata per tutto il periodo in cui sussistono le condizioni favorevoli allo sviluppo e alla sopravvivenza del vettore zanzara.
I dati (razza, sesso, età, mantello, risultato del test, profilassi) sono stati sintetizzati mediante statistiche descrittive, fissando un livello di confidenza del 95%, sia per quanto riguarda le frequenze (dati qualitativi), sia per le medie (dati quantitativi).
I dati qualitativi sono stati analizzati con il test statistico chi-quadrato (X²) per vedere la possibile relazione tra le variabili (razza, sesso, mantello, provenienza, profilassi) e la positività all'infestazione. Utilizzando lo stesso test è stata valutata la relazione anche tra le variabili sesso, razza, provincia con il tipo di profilassi effettuata (Armitage, 1971).
I dati quantitativi, quali quelli relativi all'età, sono stati analizzati con il test t di Student (Armitage, 1971), al fine di stabilire se esisteva una relazione tra l'età media dei soggetti e il risultato del test; tra l'età media e la profilassi effettuata.
Con lo scopo di valutare più variabili simultaneamente, è stata applicata una tecnica multivariata, l'analisi di regressione logistica, per studiare l'effetto dell'interazione tra le variabili indipendenti con il risultato del test antigenico, e quindi con la positività all'infestazione. Questo metodo permette di stabilire le correlazioni tra ciascuna variabile indipendente e quella dipendente, quando gli effetti delle altre variabili indipendenti sono stati rimossi (Dohoo et al., 2003).
Sono stati considerati significativi valori di p < 0,05 e di p < 0,01 sia per il test X² , sia per il test t di Student, nonché per la regressione logistica.
La prevalenza e la distribuzione geografica della parassitosi nelle province esaminate è stata visualizzata nelle cartine 1 e 2.



10.2. Risultati

    10.2.1. Statistica descrittiva

Dalla statistica descrittiva è emerso che nel campione esaminato, costituito da 587 cani, il 41,74% è rappresentato dai cani di razza meticcia. Le razze presenti nel campione sono riportate nella tabella 3.
Per quanto riguarda il sesso i cani di sesso femminile (50,26%) sono in numero maggiore rispetto a quelli di sesso maschile (49,74%).
Se si prende in considerazione l'età dei soggetti questa presenta un range da 6 mesi a 20 anni, con una media di 5 anni.
Per ciò che concerne il colore del mantello è risultato che la presenza del colore nero (49,74% dei soggetti hanno un mantello nero o con presenza del nero) è maggiore rispetto al colore bianco (32,03% ha un mantello bianco o con presenza di bianco).
Dei 587 campioni di sangue esaminati, 39 (6,64%) sono risultati positivi al test antigenico. Il 93,36% (548 soggetti) dei campioni è invece risultato negativo.
Il 92,16% dei cani effettua una profilassi completa, il 4,09% una profilassi incompleta e la restante parte (3,75%) non effettua alcuna profilassi.
I risultati sono schematizzati, assieme all'intervallo di confidenza, nella tabella 4.

      10.2.2. Risultati del test X² e del test t di Student

Il test statistico chi-quadrato (X²), effettuato utilizzando come variabili il test antigenico e la razza, ha evidenziato una differenza statisticamente significativa (p < 0,01). Si è riscontrata una percentuale (10,20%) di positività all'infestazione maggiore nei cani di razza meticcia rispetto a quelli di razza pura (4,09%). I risultati sono schematizzati nella tabella 5.

I risultati del test X², utilizzando come variabili il test antigenico e il sesso non hanno mostrato differenze statisticamente significative (p > 0,05). La percentuale di positività all'infestazione riscontrata nei maschi (7,53%) è apparentemente maggiore rispetto a quella delle femmine (5,76%), tuttavia il dato non suffragato dalla significatività statistica può essere attribuito al caso. I risultati sono schematizzati nella tabella 6.

Utilizzando il medesimo test ed includendovi le variabili test antigenico e colore del mantello (presenza del colore nero o bianco) non si sono osservate differenze statisticamente significative (p > 0,05). I risultati sono schematizzati nelle tabelle 7 e 8.

La relazione fra il risultato del test antigenico e le quattro province considerate (Mantova, Verona, Rovigo, Padova) non ha evidenziato differenze statisticamente significative (p > 0,05). I risultati del test devono essere valutati con cautela in quanto non tutti i valori attesi erano > di 5 e questo sarebbe un prerequisito per effettuare il test. Per questo motivo, utilizzando sempre un test X², sono state prese in considerazione come variabili il test antigenico e le province che avevano il maggior numero di campioni esaminati (Mantova e Verona). Anche in questo caso le prevalenze riscontrate sono risultate omogenee (p > 0,05). I risultati sono riportati nelle tabelle 9 e 10.

Mettendo in relazione il risultato del test antigenico con il tipo di profilassi (completa, incompleta, assente), è emersa una differenza statisticamente significativa (p < 0,01). Il 93,36% dei soggetti esaminati è risultato negativo al test, di questi il 92,16% sono soggetti che effettuano una profilassi completa mentre l'1,19% sono soggetti che non hanno effettuano una profilassi o che l'hanno effettuata ma in modo incompleto.
La positività all'infestazione (39 soggetti corrispondenti al 6,64%) è stata riscontrata solo nei cani che non hanno effettuato una profilassi o in quelli che hanno effettuato una profilassi incompleta. I risultati sono schematizzati nella tabella 11.

Utilizzando un test t di Student è stata comparata l'età media con l'esito del test antigenico e non sono state evidenziate differenze statisticamente significative (p > 0,05). I risultati sono schematizzati nella tabella 12.

Il test X² , utilizzando come variabili la profilassi e le province, non ha evidenziato differenze statisticamente significative (p > 0,05). Come detto in precedenza, i risultati devono essere valutati con cautela in quanto non tutti i valori attesi erano > di 5. Per questo motivo il test è poi stato applicato alle province di Mantova e Verona (con il maggior numero di campioni) e la profilassi, ma, ancora, non state rilevate differenze statisticamente significative (Tabelle 14 e 15).

I risultati del test X² , utilizzando come variabili il sesso e la profilassi, non hanno mostrato differenze statisticamente significative (p > 0,05). Anche se sembra che ci sia una tendenza a non effettuare una profilassi o a farla incompleta nei maschi (9,25% dei maschi) più che nelle femmine (6,44% delle femmine), il dato non confermato dalla significatività statistica deve essere interpretato come casuale (Tabella 16).

Utilizzando lo stesso test X² , con le variabili profilassi e razza, si sono riscontrate differenze statisticamente significative (p < 0,01), con una minor tendenza ad effettuare una profilassi completa nei cani di razza meticcia (217 soggetti corrispondenti al 88,57%) in modo inferiore rispetto ai cani di razza pura (324 corrispondenti al 94,74%). I risultati sono schematizzati nella tabella 17.

Tabella 17. Tabella di contingenza Profilassi x Razza.
Test X² : p < 0,01.

		Profilassi			Totali
		Assente	Incompleta	Completa
Razza	Pura	6	12	324	342
	Meticcia	16	12	217	245
Totali		22	24	541	587

    10.2.3. Analisi di regressione logistica

Avendo rilevato differenze statisticamente significative tra le variabili razza e test antigenico, test antigenico e profilassi, profilassi e razza, e tra età media e profilassi, è stato applicato un test di regressione logistica, utilizzando come variabili la profilassi, la razza e l'età.
Considerando contemporaneamente le variabili indipendenti è emerso che l'esito del test antigenico è legato alla sola variabile profilassi (p < 0,01).
I risultati dell'analisi di regressione logistica ha dato i risultati schematizzati nella tabella 18.

Tabella 18. Risultati dell'analisi di regressione logistica.

	ß	Errore standard	p
Profilassi*	-10,376	1,811	0,000
Razza	17,333	2200,558	0,994
Anni*	-0,088	0,107	0,409
Profilassi-razza	-33,847	4401,115	0,994

(* variabile quantitativa)



Cartina 1. Prevalenza di FCP nelle 4 province esaminate.




Cartina 2. Distribuzione geografica della FCP nelle province di Verona, Mantova, Rovigo.

Legenda:    Cane affetto da FCP

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