Alma Mater Studiorum Università di Bologna
FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA

Corso di Laurea in Medicina Veterinaria
Materia di Tesi: Malattie parassitarie

L’AMBULATORIO VETERINARIO COME OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO PRIVILEGIATO:
ESPERIENZA SULLA FILARIOSI CARDIOPOLMONARE DEL CANE.

Tesi di laurea di: Luana Carreri
Relatore: Prof. Giovanni Poglayen
Anno Accademico 2007/2008


PREMESSA

1. CENNI STORICI
1.1. Primi studi sulla filariosi del cane condotti in Italia
1.2. Evoluzione degli studi sulla tassonomia
1.3. Il ciclo biologico e le sue tappe più significative
1.4. Ipotesi sulla trasmissione
1.5. Studi sperimentali compiuti da Grassi e Noé

2. EZIOLOGIA E CICLO BIOLOGICO DEL PARASSITA
2.1. Eziologia
2.2. Parassiti adulti
2.3. Forme larvali
2.4. Ciclo del parassita
2.5. Altre specie di filaridi del cane

3. EPIDEMIOLOGIA
3.1. Distribuzione geografica
3.2. Specie recettive
3.3. Fattori principali che condizionano la diffusione della malattia
3.3.1. Il reservoir
3.3.2. Il vettore
3.3.3. L'ambiente
3.4. Studi epidemiologici condotti in Italia
3.4.1. Progressiva diffusione della parassitosi
3.4.2. Indagini epidemiologiche condotte sui cani
3.4.3. Relazione ospite-parassita: i fattori di rischio
3.4.4. Filariosi nelle volpi in Italia

4. PATOGENESI
4.1. Lesioni patologiche precoci
4.2. Lesioni fisiopatologiche successive: arteropatie
4.3. Ipertensione polmonare
4.4. Alterazioni del parenchima polmonare
4.5. Lesioni cardiache
4.6. Coagulopatie sistemiche
4.7. Azione patogena delle microfilarie
4.8. Sindrome della vena cava
4.9. Epatopatie
4.10. Nefropatie
4.11. Localizzazioni atipiche
4.12. Patogenesi nel gatto

5. QUADRI CLINICI E CLASSIFICAZIONE DEL PAZIENTE
5.1. Segnalamento
5.2. Anamnesi
5.3. Esame clinico
5.4. Classificazione clinica del paziente (Vezzoni et al., 1993)

5.4.1. Classe I: filariosi subclinica
5.4.2. Classe II: filariosi moderata
5.4.3. Classe III: filariosi grave

6. DIAGNOSI
6.1. Rilevamento delle microfilarie
6.1.1. Modalità di prelievo
6.1.2. Esame a fresco a goccia spessa
6.1.3. Tipizzazione su base morfologica
6.1.4. Validità di alcune tecniche ematologiche
6.2. Test diagnostici antigenici
6.2.1. Risultati dei test e loro interpretazione
6.2.2. Consigli pratici 75
6.3. Validità di alcuni metodi ematologici e dell'ELISA
6.4. Diagnosi di filariosi cardiopolmonare nel gatto

7. INDAGINI DIAGNOSTICHE
7.1. Esame radiografico
7.1.1. Arterie polmonari
7.1.2. Parenchima polmonare
7.1.3. Cuore
7.2. Ecocardiografia
7.3. Elettrocardiografia
7.4. Esami di laboratorio

8. TERAPIA
8.1. Valutazione dell'animale prima della terapia
8.2. Preparazione del soggetto in relazione alla classe di appartenenza: terapia sintomatica
8.3. Terapia adulticida
8.3.1. Melarsomina
8.3.2. Protocollo terapeutico standard per i cani appartenenti alla classe I e per la maggior parte di quelli di classe II
8.3.3. Protocollo terapeutico alternativo per i cani appartenenti alla classe III e per alcuni cani di classe II
8.3.4. Asportazione chirurgica dei parassiti nei cani con la sindrome della vena cava
8.4. Complicanze della terapia adulticida
8.4.1. Malattia tromboembolica polmonare
8.4.2. Coagulazione intravasale disseminata (CID)
8.4.3. Innalzamento dell'azotemia
8.5. Terapia microfilaricida
8.5.1. Ivermectina
8.5.2. Milbemicina ossima
8.6. Valutazione dell'efficacia della terapia
8.7. Terapia nel gatto

9. PROFILASSI
9.1. Consigli pratici
9.2. Farmaci utilizzati
9.2.1. Ivermectina
9.2.2. Milbemicina ossima
9.2.3. Selamectina
9.2.4. Moxidectina
9.3. Controllo dell'efficacia

10. PARTE SPERIMENTALE
10.1. Materiali e metodi
10.2. Risultati
10.2.1. Statistica descrittiva
10.2.2. Risultati del test x2 e del test t di Student
10.2.3. Analisi di regressione logistica


DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

RINGRAZIAMENTI

 

       


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