5. QUADRI CLINICI E CLASSIFICAZIONE
DEL PAZIENTE



5.1. Segnalamento

La frequenza dell'infestazione sembra essere relazionata all'habitat del cane più che ad una vera e propria predisposizione di razza. I cani che vivono all'aperto presentano un rischio maggiore di contrarre la malattia rispetto a quelli che vivono in casa (Poglayen et al., 1988). Sono segnalate alcune razze il cui rischio è maggiore rispetto ad altre come il Boxer, il Pastore tedesco, il Setter, il Pointer e il Beagle (Caldin et al., 1998).
L'età in cui viene riscontrata l'infestazione sembra variare in relazione all'area geografica, in quanto si riscontrano infestazioni in animali di età tanto più giovane quanto maggiore è il livello di endemicità (Vezzoni et al., 1998).


5.2. Anamnesi

L'anamnesi deve stabilire quali sono le condizioni di salute generale del paziente (la vivacità, l'appetito e il peso corporeo), attraverso uno scambio di domande e risposte tra medico veterinario e proprietario del cane.
Alcune domande specifiche che possono aiutare a diagnosticare l'eventuale dirofilariosi sono:

  • resistenza all'attività fisica
  • tosse o emottisi
  • difficoltà respiratoria
  • epistassi
  • dilatazione addominale
  • luogo di soggiorno
  • viaggi in località endemiche (se non ci si trova in un area endemica)
  • precedenti test effettuati per diagnosticare la filariosi
  • precedenti trattamenti farmacologici volti a prevenire l'infestazione

    Una scarsa resistenza all'attività fisica ha una certa valenza soprattutto per quei proprietari (come i cacciatori) che fanno un utilizzo sportivo del cane. Nei cani che vivono una vita sedentaria, risulta spesso difficile verificare questo segno clinico.


5.3. Esame clinico

Nella fase iniziale o in caso di malattia non grave i rilievi effettuati all'esame obiettivo generale possono essere normali. La maggior parte dei cani infestati non presenta alcun segno clinico riferibile alla parassitosi.
Il quadro clinico può presentare elementi di gravità variabile in funzione del numero di parassiti presenti, della durata dell'infestazione e della risposta dell'ospite (Vezzoni, 1987). I cani che sviluppano una risposta immunitaria intensa nei confronti del parassita tendono a soffrire di una reazione polmonare più grave.
La gravità della patologia è direttamente correlata anche alla taglia del soggetto e al suo livello di attività. Le razze di piccola taglia sono particolarmente predisposte a sviluppare forme cliniche gravi; lo stesso vale per cani molto attivi (cani da caccia), anche se con numero basso di parassiti.

Sindrome cardiopolmonare
Le manifestazioni cliniche sono rappresentate da tosse, dispnea, scarso rendimento fisico, sincope, insufficienza cardiaca destra, decesso (Furlanello et al., 1998).
Il processo di alterazione delle pareti vascolari indotto dal parassita, associato al trauma derivante dalla tosse, può determinare emottisi, talvolta con la contemporanea presenza di una coagulazione intravasale disseminata.

Sindrome dell'insufficienza cardiaca congestizia
Questa sindrome, che si manifesta principalmente in soggetti con infestazioni occulte, è caratterizzata da scarso rendimento atletico, dispnea, ascite, tachicardia, cachessia, polso giugulare, tosse, edemi periferici.
L'insorgenza dei segni clinici rappresenta la conseguenza diretta di un aumento pressorio del circolo polmonare.

Tromboembolismo polmonare
Le manifestazioni cliniche associate alla trombosi polmonare sono tosse, tachipnea o dispnea, emottisi, depressione e febbre. Durante l'esame clinico, si possono rilevare con frequenza variabile epistassi, tachicardia, rantoli polmonari e pallore delle mucose apparenti.

Polmonite allergica
I segni clinici della malattia sono rappresentati dalla comparsa di una tosse progressiva, dalla presenza di rantoli rilevabili durante l'auscultazione e dalla dispnea (Rawlings e Calvert, 1995). I pazienti possono manifestare anche cianosi, febbre, anoressia e un calo ponderale.

Sindrome renale
Dal punto di vista clinico il paziente affetto da glomerulonefrite presenta elevate quantità di proteine urinarie (sindrome nefrosica) generalmente associate ad un peso specifico relativamente basso (1010-1035). Talvolta la perdita proteica si spinge a tal punto da determinare una ipoalbuminemia.

Sindrome della vena cava
In questa sindrome, caratterizzata da un decorso estremamente rapido e da una elevata mortalità, si verifica una grave crisi emolitica con conseguente emoglobinuria. I segni clinici tipici della sindrome sono rappresentati dall'anemia emolitica, dai disturbi della funzione epatica e dalle modificazioni conseguenti alla riduzione significativa della portata cardiaca (Knight, 1999).
I pazienti presentano mucose pallide od itteriche, forte abbattimento, anoressia, dispnea, distensione delle vene giugulari e soffio cardiaco nell'area tricuspidale. Possono anche comparire tosse, emottisi e ascite.

Localizzazioni aberranti
I parassiti adulti possono occupare la camera anteriore dell'occhio (generalmente viene coinvolto un solo globo oculare) determinando segni variabili da una modica congestione iridea, ad una vera e propria uveite anteriore con edema corneale, blefarite, blefarospasmo e fotofobia (Furlanello, 1998).
Per quanto riguarda la localizzazione al sistema nervoso centrale, le sedi riportate sono rappresentate dalle arterie cerebrali, con conseguente infarto, e dai ventricoli laterali. In questo caso i segni clinici riportati sono: cecità, convulsioni, atassia, miosi, letargia e coma.
La localizzazione nelle arterie femorali determina fenomeni ischemici, con dolore agli arti e alle dita, assenza del polso femorale, febbre e depressione. Talvolta viene coinvolta anche l'arteria renale, ed in questo caso è frequente come complicazione l'insorgenza di insufficienza renale.
Ascessi cutanei con parassiti adulti all'interno, e tumefazioni digitali (cisti interdigitali) che determinano, quando localizzati agli arti, disturbi della deambulazione, sono i reperti più frequentemente riportati tra le localizzazioni cutanee (Caldin et al., 1998).


5.4. Classificazione clinica del paziente (Vezzoni et al., 1993)

    5.4.1. Classe I: filariosi subclinica

Anamnesi

  • Nessun problema correlabile a filariosi
  • Potenziale esposizione all'infestazione < 3 anni.

Esame fisico

  • Nessuna alterazione fisica
  • Condizioni generali ottime


    5.4.2. Classe II: filariosi moderata

Anamnesi

  • Scarso rendimento atletico
  • Tosse occasionale senza cause apparenti
  • Potenziale esposizione all'infestazione >3 anni

Esame fisico

  • Scarsa resistenza allo sforzo
  • Aumento dei rumori respiratori
  • Tosse facilmente provocabile
  • Discrete condizioni generali

    5.4.3. Classe III: filariosi grave

Anamnesi

  • Intolleranza allo sforzo anche minimo
  • Tosse
  • Emottisi
  • Collassi
  • Anoressia
  • Perdita di peso

Esame fisico

  • Condizioni generali scadenti
  • Segni polmonari: dispnea, tosse facilmente provocabile
  • Segni cardiaci: tutti i segni di insufficienza cardiaca destra, aumento TRC



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